Nonna: dal tardo latino “balia”, “nutrice”. L’etimologia chiarisce subito la missione protettrice di chi copre questo ruolo.
Ero piccola e nonna Puppina faceva il pane compatto, solido, profumato. Una fetta del suo pane era indimenticabile, specialmente se condita con olio, sale e pomodoro, oppure semplicemente con il vino.
Nonna Puppina preparava il “criscito”, che dopo ore era gonfio, e metteva tutti gli ingredienti nella madia di legno enorme. Impastava, nella madia colma, la farina con l’acqua, e pian piano diventava tutta una massa uniforme e morbida.
Impastava, e impastava… e continuava anche per più di un’ora, perché nella pasta si dovevano aprire le “bolle”.
Poi preparava le “panelle”, che infornava e sfornava. E, alla fine, riusciva sempre a sfornare anche le focacce con l’origano e l’aglio. Poesia.